E.R.A. SEZIONE PROVINCIALE DI ROMA
In occasione del XI Meeting che si e svolto a Palombara Sabina il 16 17 Aprile 2016.
Un pò di storia del Castello Savini:
Il borgo corrisponde al centro storico di Palombara, (completamente arroccato su di una collina ai piedi di Monte Gennaro) nel punto più alto si trova il Castello Savelli.
Il borgo risale all'epoca dell'incastellamento (circa nel X secolo) quando gli abitanti per sentirsi sicuri si attorniavano intorno ad un castello per sentirsi sicuri.
Venne dapprima costruita una torre di guardia del castello (IX secolo). La torre constava di 8 piani.
La torre fu ampliata, nel frattempo sorse tutt'intorno l'abitato con vie che salgono e s'intrecciano a spirale.
Salendo su s'incrocia il Muro del soccorso, il muro, lungo circa cento metri, era coperto da merlature alternate a 37 feritoie.
Il Muro del Soccorso collegava la torre cilindrica con la Rocca.
Le vie, molto strette, consentono di respirare un'aria ferma nel Medioevo, ove le case sono per la maggior parte dei casi originarie dell'inizio della fondazione. Fu testimone nel 1867 della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma con la colonna guidata dal colonnello Paggi.
Il centro abitato è in continua espansione verso le campagne, mentre il capoluogo è abbandonato a sé stesso.
La signoria dei Savelli trascinò Palombara in una serie di vicende molto spiacevoli e piuttosto violente che culminarono con la pubblica ammenda fatta a Roma da Giacomo Savelli per aver favorito la banda di Tiburzio e Valeriano di Maso, i quali con la sua complicità avevano fatto di Palombara la base per i loro delitti. Successivamente, tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, i Savelli si allearono con i Colonna contro gli Orsini e furono questi ultimi ad avere la meglio, anche se solo per un breve periodo, favoriti da papa Alessandro VI. La guerra fra papa Paolo IV, alleato dei Francesi, e gli Spagnoli del duca d Alba coinvolse pesantemente Palombara, che venne in gran parte distrutta nel 1556. Tra alterne vicende i Savelli rientrarono in possesso di Palombara, ma nel XVII secolo il tracollo economico li costrinse a rinunciare al feudo, che passò ai Borghese. Al breve periodo di amministrazione francese (1809-1814) seguì la restaurazione pontificia nel 1816. Nel 1870 Palombara Sabina si costituì in Comune e nel 1872 fu stabilito con regio decreto di aggiungere al nome di Palombara l'aggettivo Sabina. Nel 1900 venne collegata alla linea ferroviaria Roma - Sulmona -Pescara ( la stazione ferroviaria si trova a cica 8 Km nel Comune di Marcellina ed poco agevole per i collegamenti. E’ invece più comodo usufruire della metropolitana FR1 – Fiumicino - Passo Corese, con stazione a Piana Bella di Montelibretti, per la frequenza dei treni (ogni 15 minuti) e per il collegamento con appositi pullmans da e per Palombara. Palombara è un centro agricolo e commerciale abbastanza attivo nella produzione di olio e frutta, “cerase”, particolarmente rinomata è una qualità di ciliegia denominata “ Ravenna di Palombara “. Non trascurabile è anche l'apporto del turismo all'economia della cittadina.
Merita una visita la Collegiata di San Biagio, la cui struttura originaria risale all' XI secolo, ma che fu poi radicalmente ristrutturata. All'interno si può ammirare tra l'altro la Madonna della Neve, attribuita ad Antonio da Viterbo, pittore del XV secolo e al centro del catino absidale l’apoteosi di San Biagio, opera del pittore lombardo Raffaele Casnedi. La chiesa di Santa Maria del Gonfalone, sulla via Palombarese, risale al 1507e conserva un’Annunciazione attribuita ad Antoniazzo Romano. A 2 km dall'abitato si trova l'Abbazia di San Giovanni in Argentella, la cui esistenza è attestata già nel X secolo ma che risale nel suo complesso all'età romanica (probabilmente alla prima metà del XII secolo).
Un pò di storia del Castello Savini:
Il borgo corrisponde al centro storico di Palombara, (completamente arroccato su di una collina ai piedi di Monte Gennaro) nel punto più alto si trova il Castello Savelli.
Il borgo risale all'epoca dell'incastellamento (circa nel X secolo) quando gli abitanti per sentirsi sicuri si attorniavano intorno ad un castello per sentirsi sicuri.
Venne dapprima costruita una torre di guardia del castello (IX secolo). La torre constava di 8 piani.
La torre fu ampliata, nel frattempo sorse tutt'intorno l'abitato con vie che salgono e s'intrecciano a spirale.
Salendo su s'incrocia il Muro del soccorso, il muro, lungo circa cento metri, era coperto da merlature alternate a 37 feritoie.
Il Muro del Soccorso collegava la torre cilindrica con la Rocca.
Le vie, molto strette, consentono di respirare un'aria ferma nel Medioevo, ove le case sono per la maggior parte dei casi originarie dell'inizio della fondazione. Fu testimone nel 1867 della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma con la colonna guidata dal colonnello Paggi.
Il centro abitato è in continua espansione verso le campagne, mentre il capoluogo è abbandonato a sé stesso.
La signoria dei Savelli trascinò Palombara in una serie di vicende molto spiacevoli e piuttosto violente che culminarono con la pubblica ammenda fatta a Roma da Giacomo Savelli per aver favorito la banda di Tiburzio e Valeriano di Maso, i quali con la sua complicità avevano fatto di Palombara la base per i loro delitti. Successivamente, tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, i Savelli si allearono con i Colonna contro gli Orsini e furono questi ultimi ad avere la meglio, anche se solo per un breve periodo, favoriti da papa Alessandro VI. La guerra fra papa Paolo IV, alleato dei Francesi, e gli Spagnoli del duca d Alba coinvolse pesantemente Palombara, che venne in gran parte distrutta nel 1556. Tra alterne vicende i Savelli rientrarono in possesso di Palombara, ma nel XVII secolo il tracollo economico li costrinse a rinunciare al feudo, che passò ai Borghese. Al breve periodo di amministrazione francese (1809-1814) seguì la restaurazione pontificia nel 1816. Nel 1870 Palombara Sabina si costituì in Comune e nel 1872 fu stabilito con regio decreto di aggiungere al nome di Palombara l'aggettivo Sabina. Nel 1900 venne collegata alla linea ferroviaria Roma - Sulmona -Pescara ( la stazione ferroviaria si trova a cica 8 Km nel Comune di Marcellina ed poco agevole per i collegamenti. E’ invece più comodo usufruire della metropolitana FR1 – Fiumicino - Passo Corese, con stazione a Piana Bella di Montelibretti, per la frequenza dei treni (ogni 15 minuti) e per il collegamento con appositi pullmans da e per Palombara. Palombara è un centro agricolo e commerciale abbastanza attivo nella produzione di olio e frutta, “cerase”, particolarmente rinomata è una qualità di ciliegia denominata “ Ravenna di Palombara “. Non trascurabile è anche l'apporto del turismo all'economia della cittadina.
Merita una visita la Collegiata di San Biagio, la cui struttura originaria risale all' XI secolo, ma che fu poi radicalmente ristrutturata. All'interno si può ammirare tra l'altro la Madonna della Neve, attribuita ad Antonio da Viterbo, pittore del XV secolo e al centro del catino absidale l’apoteosi di San Biagio, opera del pittore lombardo Raffaele Casnedi. La chiesa di Santa Maria del Gonfalone, sulla via Palombarese, risale al 1507e conserva un’Annunciazione attribuita ad Antoniazzo Romano. A 2 km dall'abitato si trova l'Abbazia di San Giovanni in Argentella, la cui esistenza è attestata già nel X secolo ma che risale nel suo complesso all'età romanica (probabilmente alla prima metà del XII secolo).